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25 settembre 2021
"La verità non interessa a nessuno"
Da un paio di anni a questa parte ho preso, mio malgrado, consapevolezza di un fatto che più che lasciarmi perplesso, mi inquieta: “la verità, la verità non interessa a nessuno”. Purtroppo, quella che segue è una mia personalissima considerazione sul tema, ed è così che va presa e interpretata... insomma non è verità, non è uno standard di verità, tanto meno è verità assoluta, ma vado al dunque e non voglio dilungarmi oltre: “ Penso che tutti noi potremmo vedere anche tutta la verità dell'universo intero, ma la struttura di base della nostra coscienza non verrebbe minimamente intaccata, in quanto la nostra coscienza non è in realtà interessata alla verità, bensì alla modellazione della verità in base alla "rappresentazione interiore" della verità che ogni individuo forma e plasma, nel corso degli anni, sulla base delle proprie esigenze interiori, a propria “immagine e somiglianza”, più è alta la quantità di immagini simili, più le si ritengono funzionali e più esse si radicano, più si radicano e più si diventa dipendenti da queste pseudo verità che rendono la stragrande maggioranza degli uomini vittime di un'illusione, questa illusione genera ogni forma di potere e sudditanza. I sudditi, in base a questa rappresentazione, si interfacciano con la realtà esterna, ma essendo simili a fotocopie più o meno sporche e sfocate, disturbate di fondo da ogni singola individualità diventano sempre più incapaci di essere nelle cose, di vivere la realtà come verità; pertanto continuano a modellare e a rimodellare un surrogato che si adatti alle loro esigenze interiori. La nostra verità interiore, o meglio, quel che intendiamo e ci sforziamo consciamente e inconsciamente di determinare come verità non fa altro che rendere tutto una bugia, pertanto la realtà esteriore è un'infinita illusione, in questa infinita illusione viviamo convinti che le nostre verità siano tangibili, indiscutibili, certe, granitiche, sicure come può essere la vita quando si tiene lontana dalla morte. E così viviamo in un limbo sicuro ma falso, nascosti dietro una coltre di bugie comode che usiamo come una nuvola dove poter celare la nostra verità, dove ogni tanto facciamo capolino per vedere che tempo fa e così colorarci di bianco o di nero, e di volta in volta piovere o addensarci, o farci sospingere dal vento, di fatto non rendendoci conto che si è parte del paesaggio e del tempo e che tutto contribuisce a cambiare tutto e ogni singola parte, di fatto non rendendoci conto che ogni verità nasce in un attimo e muore l'attimo successivo; senza considerare che la nostra vita che è la nostra verità, è semplicemente una sequenza neanche tanto lunga di questi attimi. In sintesi stretta: il desiderio di una realtà costante e durevole altera la verità delle cose che mai come in questa epoca è così evidentemente occultata, così ripudiata.