La scelta vegetariana per salvare il mondo - La terra dei sogni desti

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12 settembre 2019
La scelta vegetariana per salvare il mondo

Siamo chiamati ad una assunzione di responsabilità, siamo obbligati a farci carico di un rinnovato, più ampio e consapevole impegno affinchè si possa nutrire ancora qualche speranza di sopravvivenza! Può sembrare assurdo ma la scelta vegetariana è una delle vie più semplici ed efficaci per salvare il mondo. Perchè? Per tutta una serie di motivi.

1) Una prima priorità è cessare o quantomeno ridurre al minimo il consumo di carne perché sugli allevamenti animali pesa la responsabilità enorme del 18% dell’effetto serra antropico: se per produrre un kg di cereali si provoca l’emissione di un kg di CO2, per un kg di carne si arriva all’emissione di 10 kg. Inoltre occorre dire che gli animali perfino morti inquinano, con le tonnellate di scarti dei macelli.

2) Un vegetariano consuma ben 7 volte in meno la quantità di calorie rispetto ad un carnivoro, perché ci vogliono sette calorie vegetali per produrre una caloria animale; in parole povere servono 7- 8 kg di vegetali per far crescere di un kg un vitello e ne servono quattro per far crescere di un kg un maiale.

3) Non è assolutamente vero che l'uomo ha bisogno della carne per vivere sano. Queste sono vecchie e false credenze che ci vengono inculcate da secoli. I vegetariani sono milioni ormai e da decenni vivono uno stato di salute anche più sano dei carnivori, io stesso non mangio carne da 30 anni e raramente mangio pesce eppure quando faccio regolarmente le analisi i miei valori sono nella norma. Ormai è risaputo che le proteine animali possono essere sostituite da quelle vegetali contenute nei legumi, nei cereali nei semi e nei frutti proteici.

4) Limitare l'assunzione di carne è limitare l'assunzione di sostanze dannose per il nostro corpo. Per farli crescere rapidamente, a questi animali spesso oltre ai mangimi vengono somministrate massicce dose di ormoni, anabolizzanti e antibiotici. Occorre dire inoltre che anche nei pesci da anni si rilevano tracce di mercurio che ne rendono a rischio l'assunzione.

5) Se gli allevamenti intensivi si riducessero ci sarebbe più cibo per tutti. Perché i terreni coltivabili destinati a produrre mangime per gli animali potrebbero essere usati per produrre cibo per noi, per noi tutti che siamo ormai 7 miliardi di persone. Sembra assurdo, ma la verità è che dai Paesi poveri e denutriti partono incessantemente navi ed aerei con prodotti alimentari diretti ai Paesi ricchi del Nord in cui non sono necessarie simili quantità. Purtroppo per pagare i debiti contratti con il sistema creditizio internazionale i Paesi poveri sono costretti, dal Fondo monetario internazionale e dalla Banca mondiale, ad attuare una politica rivolta ad aumentare le esportazioni: e quindi la loro agricoltura deve far posto alla soia, ai cereali, alla verdura, alla frutta, al caffè, al cacao, per i consumatori del Nord, espellendo la produzione per il consumo interno dai terreni migliori e relegandola su quelli marginali. La produzione per l’esportazione avviene così a spese della produzione di cibo per la popolazione locale (vedi ciò che sta accadendo nelle foresta amazzonica).
Quindi, di fatto siamo più che responsabili di questo perverso meccanismo che causa la fame e la morte di milioni di persone: noi con i nostri eccessi alimentari, con le nostre cattive abitudini alimentari, con la nostra dieta supercalorica e carnocentrica.

6) Una scelta di rispetto e sensibilità. Dobbiamo limitare al massimo il consumo di carne perché la dieta carnea è fonte di indicibile sofferenza per centinaia di milioni di bovini, suini, ovini e miliardi di polli allevati in stalle-lager e macellati orrendamente. Eliminando il consumo di carne si smette di sostenere il modo orribile e crudele in cui vengono cresciuti gli animali negli allevamenti intensivi, in condizioni di scarsa igiene, costretti in spazi angusti con limitate possibilità di movimento, costretti a vivere una vita innaturale.

7) Inoltre le verdure costano meno. Mangiare vegetariano è un vantaggio anche per il nostro portafoglio perchè le verdure costano decisamente meno di carne e pesce.

Non c'è più tempo per aspettare che che siano i governi mondiali (irrimediabilmente compromessi con le lobby, con le multinazionali con sistemi economici e finanziari, con i loro complicati e perversi equilibri di potere) a cambiare le sorti di questo mondo... sarebbe auspicabile, ma nel frattempo la devastazione di intere aree della Terra continua a ritmi insostenibili. Ognuno di noi deve e può fare qualcosa, semplicemente cambiando tipo di alimentazione, prestando attenzione a cosa mangia, a cosa c'è dietro tutto il processo produttivo di quel che mangiamo, prestando più attenzione a scelte che riguardano l'ambiente, la natura, la vita.


Cambiare il nostro modello di alimentazione
è necessario e urgente:
significa scegliere di salvaguardare la Terra,
ne va della nostra sopravvivenza,
 













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