
17 maggio 2021
"IO NON MI VACCINO"
"IO NON MI VACCINO perché contrariamente alla massa ho ancora un minimo di rispetto per l'individuo, per quella parte ormai sommersa di dignità che qua e là, ancora brilla in qualche raro essere umano.
Io non mi vaccino perché non ritengo che la ragione o la razionalità che dir si voglia siano gli unici parametri idonei a perseguire scelte giuste e indiscutibili, a tal punto da obbligare e indirizzare scelte di vita soggettive, ed è per questo motivo che al tempo stesso ritengo fondamentale poter scegliere liberamente di vaccinarmi, così come di non vaccinarmi.
Non mi vaccino perché non ritengo nessuna disciplina, neanche quella specialistica adatta ed esaustiva a risolvere questo dramma che è ben altro da quel che continuiamo a intendere. Un sapere circoscritto senza un'accurata visione d'insieme può soltanto creare danni, nella migliore delle ipotesi dipendenza psicologica e fisica.
Non mi vaccino perché se non è ben chiara la domanda non può esserlo la risposta!
Non mi vaccino perché non intendo adottare nessuna soluzione che si arroghi, del resto fintamente, la motivazione di scelta sociale, perché amo ragionare in termini di umanità e non di società.
Io non mi vaccino perché non credo minimamente alla sporca ipocrisia che lo si fa per il bene di tutti, per il bene degli altri, perché andrebbe approfondito e chiarito molto più dettagliatamente e con ben più ampie vedute cosa significhi il bene comune, perché se così fosse allora, ogni giorno, da decenni ormai, non consentiremmo tacitamente la morte di 25.000 bambini, per stenti e malattie varie, quando poi in soli 8 mesi è stato possibile trovare una cura "definitiva" per questa “catastrofe mondiale”; quindi non mi vaccino perché non voglio pensare che il nostro schifosissimo egoismo, la nostra radicata e secolare paura della morte giustifichi un senso di comunità che non esiste, che è falso ed ipocrita.
Non mi vaccino perché non credo in soluzioni rapide, approssimate e inaffidabili.
Non mi vaccino perché non voglio assoggettare la mia salute al miglior offerente.
Non mi vaccino perché non intendo partecipare a questa Guerra Fredda vaccinale.
Non mi vaccino perché considero la vita in termini di infinito e non in termini di percentuali, durata e probabilità.
Non mi vaccino solo perché me lo suggeriscono, come un mantra ossessivo, alla TV.
Non mi vaccino e non mi importa se sia un Papa o il Dalai Lama a esortarmi a farlo,
a questi personaggi dico soltanto: "A che titolo parlate? Non vi rendete conto che avete rinunciato al ministero della fede per un più sicuro ministero della scienza? Cosa temete? Temere così tanto la morte del corpo non mi sembra un buon viatico per la vita dello spirito. Quale morte ci volete risparmiare e quale vita siete in grado di prometterci? Ma avete capito davvero bene cosa sia vivere e cosa sia morire?
Non mi vaccino perché per salvaguardare i nostri corpi stiamo rinunciando alle nostre coscienze, alle nostre anime.
Non mi vaccino perché non voglio cedere alle imposizioni di una serie di personaggi approssimati ed incompetenti o perché devo seguire la linea politica di politici che non sanno e non fanno politica da decenni.
Non mi vaccino perché non intendo favorire l'operato di incapaci collusi con il profitto delle aziende farmaceutiche.
Non mi vaccino perché non accetto nella maniera più assoluta gli atteggiamenti autoritari tipici di chi è senza argomenti, di chi reprime e costringe a soluzioni che sono frutto di scelte prive di capacità di analisi, di capacità organizzative, assolutamente inadeguate a dare risposte efficaci e ponderate.
Non mi vaccino perché si può fare e si deve fare tanto altro per la nostra salute.
Non mi vaccino perché è insufficiente ed errato credere illusoriamente ad una rigida quanto ossessiva soluzione di un problema inquadrandolo solo frammentariamente, senza un accettabile quadro complessivo del problema, i vaccini non sono l'unica soluzione né quella esaustiva a risolvere i danni di questa pandemia, né la risposta definitiva ai ben più gravi problemi di questo mondo di cui il covid è solo un sintomo usato ad arte per mantenere ancora al loro posto strutture secolari ormai arrugginite e inadeguate.
Non mi vaccino perché temo più una sopravvivenza ad oltranza che una morte precoce.
Non mi vaccino perché preferisco morire potendo scegliere di farlo piuttosto che continuare a dover vivere obbligatoriamente secondo uno schema imposto.
Non mi vaccino perché tutto questo si poteva e si doveva evitare.
Non mi vaccino perché tutto questo si poteva e si doveva affrontare in mille modi diversi, si può farlo, si deve farlo.
Non mi vaccino perché la “nostra salute” non è necessariamente la “mia salute”, non lo è in maniera assoluta e univoca, premesso che trovo assurdo il convincimento che la salute è la prima cosa, trovo, poi del tutto inconcepibili le idiozie del tipo: "la tua libertà finisce dove inizia la mia salute"; pur volendo ammettere che la salute sia la prima cosa, di sicuro prima o ultima che sia non è assolutamente corretto considerarla separata da tutto il resto, e inoltre occorrerebbe stabilire quali sono i confini precisi della salute e della libertà a cui si riferiscono certi discorsi così semplicistici.
La salute è importante quando è inserita in un contesto favorevole, e onestamente, di quale salute parliamo quando poi continuiamo a vivere in ambienti malati, quando conduciamo una vita malata e piena di stress, quando per mantenerci vivi dopo intere giornate di lavoro ci riduciamo a tornare a casa sfiniti e senza entusiasmo, di quale salute parliamo quando milioni di persone non ce l'hanno nemmeno un lavoro e non possono nemmeno permettersi di ammalarsi, e di quale salute e di quale "collegata" libertà parliamo quando milioni di esseri umani non possono nemmeno vaccinarsi, interi stati a cui è letteralmente impedito di usufruire di questa che viene considerata, fin troppo, una preziosa scelta di libertà, di quale salute parliamo quando inquiniamo i luoghi dove viviamo, irrimediabilmente tutti i giorni, quando inquiniamo i nostri corpi nutrendoci a sbafo di animali che inquiniamo a loro volta nutrendoli costantemente di antibiotici e schifezze varie, animali che uccidiamo e torturiamo a miliardi, e della cui salute ce ne freghiamo altamente, senza renderci minimamente conto che la loro salute diventa anche la nostra salute? Di quale salute parliamo quando tutto quel che ci circonda non è sano? Forse andrebbero un tantino rivisti i confini di queste libertà e completamente ridefiniti i perimetri della nostra salute.
Non mi vaccino perché così facendo mi sembrerebbe di deresponsabilizzarmi su tutto il resto delle cose che ci sarebbero da fare e, nella migliore delle ipotesi, ingannevolmente mi accontenterei di apparire vivo e in salute, ma esprimendo una vita vuota e passiva, una vita che di fatto è malata e insana.
Io non mi vaccino perché mi riterrei stupido se non considerassi che la mia salute non è un fatto episodico legato ad un'emergenza, ma un'adesione continua e globale ad un piano di salvaguardia e tutela di un mondo interdipendente che non rispettiamo in nessuno dei nostri giorni, in un mondo i cui drammatici ed impellenti problemi non risolveremo certo con una semplice puntura, anzi li rimanderemo ulteriormente. Occorre ridisegnare l'intera struttura sanitaria mondiale, rafforzare e riqualificare completamente le professionalità e le capacità mediche, riconfigurare gli ambienti non solo a misura d'uomo, ma rispettando ogni essere vivente, ogni luogo e ogni ambiente, non è fondamentale salvare o guarire gli uomini, è necessario mantenerli sani psicologicamente e fisicamente garantendogli una vita che possa definirsi sana... e per fare questo non si deve in nessun modo demandare il proprio futuro e la propria vita in mano a politici incompetenti e ad esperti completamente inefficaci, tocca ad ognuno di noi, nel nostro piccolo, in ogni momento della nostra vita cambiare anche in misura infinitesimale le prospettive disastrose a cui va incontro la nostra Madre Terra.
Vaccinarsi è troppo facile e troppo comodo, è una scelta troppo obbligata per essere ritenuta una scelta libera, naturale, responsabile o dettata da una necessità di convivenza sociale.
Sono ben altre le necessità per un vivere sociale autentico, e sono ben altre le scelte naturali da adottare e riguardano ogni singolo giorno della nostra vita a venire, in realtà riguardavano anche i giorni precedenti alla "catastrofe biblica", quei tanto agognati giorni di normalità che tutto erano tranne che normali e sani.
Non mi vaccino perché non condivido una rassegnata accettazione di questa disumanizzazione che si prospetta, sia essa a dosi o in un'unica soluzione".
.
Stay tuned
Prossimamente
DREAM The Forgotten Language
