GENESIS OF THE DEVIL - La terra dei sogni desti

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Genesis of the devil

Non mi sono chiesto più di tanto cosa volesse suggerirmi questo mio sogno notturno che ho trasposto in immagini digitali. La sua lettura in fondo è abbastanza semplice. Non è nient’altro che la rappresentazione onirica del momento particolare che stiamo vivendo un po’ tutti noi in questo delicato periodo. Ovviamente è la mia interpretazione di quanto sta accadendo nel mondo, e non corrisponde a realtà comprovate.

Nondimeno, questo sogno mi ha offerto notevoli spunti di riflessione. Il sogno inizia con una sorta di creazione che in certi passaggi ricorda un sabba demoniaco. Una figura nera spezzettata che in trasformazione continua ricorda un vampiro (pipistrello la presunta origine del COVID 19).

Il tutto avviene mentre sullo sfondo si materializzano universi su più piani che ripetono la stessa scena da diversi punti di vista che fondendosi sembrano formare un unico livello ulteriore e sovrapposto. In alto, in azzurro in decisa contrapposizione con lo scenario che è cupo e rossastro vi è un frammento di cielo dove si manifesta una luce tenue (la Creazione, il divino che sembra osservare e in una certa misura orientare e condizionare quanto accade).

Scintille, fuochi, in ogni direzione evidenziano un fermento esplosivo. Appare lentamente una porta in questo caos apparente, una porta azzurra che avvicinandosi rivela un’altra porta all’interno. Dentro questa porta alcune figure prendono vita e si trasformano rapidamente in altro. All’improvviso la porta si dissolve e compaiono per alcuni secondi le figure di Adamo ed Eva all’interno di una “tramache espandendosi rivela sul fondo un albero (l’albero della conoscenza) davanti un torsolo di mela ormai completamente mangiata da tutti i lati, con una caratteristica, che non appare subito evidente, ma che di fatto è inquietante: ha due piccioli che sembrano le antenne di quei vecchi televisori di un tempo (i media, l’informazione), contemporaneamente la figura di un crocifisso si sovrappone all’albero e il Cristo in una posa di resa e di morte, è muto ed inerme testimone di una trama che appare predeterminata, mentre in primo piano domina la figura di un grosso serpente che ondeggiando e scivolando da una parte e dall’altra sembra sdoppiarsi e mi richiama il simbolo del DNA.

Questo sogno l’ho chiamato “Genesi del diavolo”, è una visione in cui gli uomini sono solo una parte irrilevante di ciò che muove l’infinito. Non è una visione negazionista né tantomeno antropocentrica. Il sogno sembra indicarmi una “lettura non ufficiale”, è la mia propensione a voler vedere le cose da più angolazioni ed in particolare da quelle che appaiono nascoste, ma che ritengo più significative.

In sintesi il sogno è un invito ad andare oltre il credo e la conoscenza. Esistono porte che conducono oltre, oltre il tempo, oltre il conosciuto, persino oltre l’umanità, oltre la propria individualità. Esistono porte e luoghi che determinano quanto accade molto più di quel che si conosce e si crede di conoscere. Esistono porte e luoghi dove l’uomo è solo una delle tante figurine che appaiono per un attimo e poi si dissolvono.




































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